Un progetto davvero importante che ci ha permesso di metterci in gioco con tutte le nostre peculiarità; una realizzazione maestosa che vi rende davvero orgogliosi di noi stessi.
Un progetto durato circa un’anno, iniziato con una demolizione, o meglio, con una decostruzione complessa e terminato con la realizzazione di uno stabile moderno e all’avanguardia.
La prima fase: la decostruzione

Quello di via Privata Ercole Marelli era uno stabile dall’architettura complessa, un perfetto incastro di travi e strutture caratterizzato dalla presenza monumentale di un solo piano con un’altezza variabile di circa 10 metri. Un vero e proprio capannone sviluppatosi a seguito della spinta industriale dei primi del ‘900 caratterizzato dalle grandi luci e dall’assenza di pilastri all’interno.
Una realtà importante situata in quella che un tempo rappresentava la prima periferia milanese, siamo infatti nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Romana e che, oggi, è il cuore pulsante di importanti case di moda.
L’azione progettuale iniziale, ovvero la demolizione rispettando la morfologia dello stabile mantenendone i profili e agendo all’interno delle soglie delle facciate con un approccio centripeto differenziato rappresenta, da sempre, uno dei punti di forza di A.T. TOPTAGLIO.

Durante la fase di demolizione le indicazioni dei progettisti sono state attente e meticolose, hanno scelto di salvare i muri perimetrali ed eliminare, attraverso una serie di demolizioni controllate i pilastri interni e la copertura a doppia falda.
La copertura verrà sostituita con una vigorosa e importante struttura in carpenteria metallica che sosterrà lo sviluppo di tre nuovi piani fuori terra distribuiti attorno a un grande patio vetrato centrale sul quale durante la seconda fase, quella della ricostruzione, si apriranno tutti gli spazi lavorativi.

La seconda fase: la ricostruzione

Nella fase di ricostruzione prende il via la vera e propria metamorfosi dell’edificio. Durante questa fase del progetto sono le persone a fare la differenza: in cantiere ogni giorno s’incontrano realtà diverse, ogni persona dedita a portare a termine la sua parte di progetto ma fondamentale per raggiungere il risultato finale.
La nuova trama strutturale è caratterizzata dall’uso di pilastri in acciaio a V, utili anche per la loro funzione di controventi ad azione antisismica che restano a vista, come tutte le altre componenti metalliche presenti nella ristrutturazione. Le parti in carpenteria metallica si contrappongono in modo armonioso alle pareti originali del vecchio capannone che rimangono a vista per costituire una sorta di sfondo.

Nel progetto, l’approccio con la storia è definito proprio da questa connessione tra quello che era e quello che sarà: i progettisti hanno voluto fortemente dare risalto alla struttura preesistente.

All’esterno il volume si riveste, per la sua totalità, di una pelle metallica nera e opaca che gli donano l’apparenza di un monolite dal quale si distacca, quasi a rappresentare un tappeto volante, la linea continua della pensilina. Un insieme esteticamente molto elegante e di forte impatto urbano che non passa di certo inosservato anche all’occhio di un passante distratto.
La terza fase: il fit-out
In un progetto importante come questo anche le finiture fanno la differenza. L’esperienza e l’attenzione ai particolari dei tecnici di A.T. TOPTAGLIO hanno reso possibile soddisfare tutte le esigenze di un cliente esigente.
Finiture, tinteggiature e dettagli finali hanno messo alla prova le persone che per molti mesi hanno lavorato all’interno della struttura.

Siamo particolarmente fieri di aver preso parte ad un progetto importante come questo, il valore umano delle persone che hanno lavorato all’interno di questo cantiere ha reso possibile una realizzazione così imponente e a tratti complicata.
Ci piace immaginare che persone che hanno realizzato la struttura si siano mescolate con quelle che l’avrebbero abitata poco dopo, il tutto in un periodo storico estremamente particolare dove i rapporti umani sono stati messi spesso in crisi dal distanziamento.

Un progetto davvero prestigioso che ha attratto l’interesse di un’importante rivista come “The Plan”, a questo link è possibile leggere l’articolo completo.