Abusivismo edilizio

Abusi e demolizioni, in Sicilia si fa troppo poco

Prendiamo spunto da un recente articolo de “La Repubblica” per monitorare la situazione sul rapporto tra edifici abusivi e demolizioni. Secondo quanto dichiarato dallo stesso giornale, i numeri sono allarmanti. Il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato però annuncia la nuova “tolleranza zero”.
 
“Se ogni sindaco applicasse, come prevede la legge, la sanzione minima di duemila euro per ogni abuso edilizio, solo nel mio distretto, cioè Palermo, Agrigento e Trapani, con più di cinquemila sentenze definitive, si riscuoterebbero 10 milioni di euro – ha dichiarato – E dunque di soldi per finanziare le demolizioni ce ne sarebbero più che a sufficienza. Peccato che qui nessuno abbatta e nessuno incassi. Ma ora tolleranza zero.
 

Il Procuratore Generale di Palermo Roberto Scarpinato


 
Alle parole hanno poi fatto seguito i fatti. Lo stesso Scarpinato, insieme al Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, ha incontrato alcuni degli amministratori dei Comuni più colpiti dall’abusivismo. È stato lo stesso Cartosio a dichiarare che, solo nel suo comprensorio, ci sono quasi mille ordinanze di demolizione da eseguire, alcune risalenti a quasi trent’anni fa.
 
Nella primavera dello scorso anno lo stesso Scarpinato aveva lanciato un grido di allarme sottolineando che, nella sola provincia di Palermo, il 90% dei Comuni abbia abitazioni irregolari da abbattere. “Questi immobili dopo la sentenza definitiva dovrebbero essere aboliti ma sono rarissimi i casi di demolizione. Ma quel che è più grave è che da parte dei pubblici amministratori non viene applicata nei confronti di chi ha costruito abusivamente una sanzione che prevede che una sanzione da 2.000 a 20.000 euro.”
 
Proprio quella dei soldi è una delle battaglie del PM e la classica giustificazione di chi non può, o forse non vuole, abbattere gli edifici che spesso sono di proprietà di persone collegate alla malavita. Secondo gli amministratori comunali non ci sono i soldi per le demolizioni. La Procura però dà la colpa a questa mancanza di fondi ai sindaci stessi. “I soldi dovrebbero arrivare dalle sanzioni imposte a chi non vuole demolire i propri manufatti. Se in questi anni le sanzioni fossero state riscosse, nelle casse dei Comuni ci sarebbero milioni di euro.”
 
L’ultima speranza dello stesso Scarpinato viene riposta nei nuovi amministratori. “Spero in una nuova stagione di sindaci, ma siamo pronti a denunciare quelli inadempienti sia in sede penale sia alla Corte dei Conti, per danno allo Stato. L’inerzia non è più tollerabile e ha effetti criminogeni. Se chi costruisce abusivamente vede che non succede nulla, gli abusi non possono che aumentare.”
 
Parole dure, pronunciate non più di qualche settimana fa. Vedremo se, finalmente, ora seguiranno anche i fatti.

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