
Pomezia (RM): abbattimento dell’eco-mostro “Ex-Pettirosso”
La giunta comunale di Pomezia ha finalmente ceduto la proprietà dell’area in via Alcide De Gasperi alla società Affidavit,
detentrice dei diritti creditizi dell’immobile al civico 81, abbandonato ormai da molti anni e oggi inagibile.
La società Affidavit, fallita nel 2002 con un debito di oltre 4 milioni e mezzo di Euro, con questa cessione, si impegna a liberare il Comune di Pomezia dal debito ipotecario e a progettare una riqualifica dell’intera area.
Il Primo Cittadino, Fabio Fucci, ha commentato la vittoria del suo Consiglio comunale dicendo:
“Oggi si scrive una pagina importante per la nostra Città. La delibera approvata in Consiglio comunale è l’atto propedeutico alla demolizione dell’ecomostro di via Alcide De Gasperi, abbandonato da anni e protagonista di una triste storia di speculazione edilizia.
La transazione che solleverà il Comune di Pomezia dal debito ereditato dal fallimento dell‘Immobiliare Pettirosso ci consentirà di restituire alla cittadinanza, a costo zero per le casse comunali, un’area di grande interesse pubblico, già riqualificata dalla scuola dell’infanzia Gianni Rodari e dal parco comunale Giovanni Falcone”.
(fonte: www.ilfaroonline.it)
Alle dichiarazioni del Sindaco si sono aggiunte quelle dell’Assessore all’urbanistica Giuliano Piccotti:
“Anche l’urbanistica a Pomezia ha voltato pagina: questa operazione ne è la conferma. La rigenerazione urbana prende il posto di speculazioni edilizie e costruzioni mai finite che deturpavano il paesaggio. Oggi, con orgoglio, mettiamo un altro segno positivo lungo la strada che porta a una nuova idea di Città”.
(fonte: www.ilfaroonline.it)
Conclude così il Sindaco:
“Via un altro ecomostro! Dopo viale Manzoni a Pomezia e il New Las Vegas Beach a Torvaianica, interveniamo per riqualificare un’altra area abbandonata da anni.
L’ennesima dimostrazione che la nostra Amministrazione comunale lavora da sempre e senza sosta al recupero delle aree degradate, per valorizzarle e armonizzarle al tessuto urbano e al paesaggio del territorio”.
(fonte: www.ilfaroonline.it)