
Abusivismo edilizio e demolizioni: come cambieranno i criteri di priorità?
È stato approvato qualche giorno fa il nuovo disegno di legge nominato “Falanga”, circa l’abusivismo edilizio: lo scopo di questa discussione è stabilire una gerarchia sulle priorità delle demolizioni da effettuare in caso di illecito.
Il d.d.l. ribadisce la distinzione tra abusivismo di necessità e abusivismo di speculazione: il secondo rappresenta un reato più grave e viene considerato come criterio di priorità di abbattimento rispetto al primo.
Quali sono gli altri criteri di demolizione?
Il nuovo disegno di legge stabilisce una scala gerarchica di gravità in materia di abusivismo edilizio e sancisce che vengano demoliti per primi gli edifici eretti in zone soggette a vincolo:
- Storico
- Artistico
- Paesaggistico
- Idrogeologico
- Archeologico
- Sismico
- Ambientale
Secondi nella scala di priorità di demolizione sono gli immobili che rappresentano un pericolo per l’incolumità e la salute pubblica e privata.
Con priorità meno urgente verrà effettuato l’abbattimento degli edifici abusivi in uso ai soggetti condannati per reato di mafia.
Questa scala di priorità è da intendersi vincolata alla presenza di persone all’interno dello stabile abusivo: in questo frangente si passerà a una valutazione particolare della situazione e verranno stabiliti ad hoc gli step da compiere.
Il d.d.l. stabilisce inoltre che le decisioni in merito alle demolizioni di edifici abusivi sarà a carico dei Prefetti e non più dei Sindaci.
È stato stanziato un fondo di 10 milioni di euro da impiegare tra il 2017 e il 2020 per combattere l’abusivismo edilizio.