
A Hong Kong, dove la demolizione di borghi storici e villaggi sta cancellando la storia
Sviluppo urbano o tutela delle origini di un popolo, questo è il problema. Ci sono paesi in cui si è raggiunto un compromesso, altri dove, invece, modernità e speculazione non tengono conto dell’esistente. Col risultato che si demolisce anziché tutelare e recuperare, rischiando così di cancellare importanti pezzi di storia di una civiltà.
Un caso emblematico è quello di Hong Kong e del borgo antico di Nga Tsin Wai, un minuscolo villaggio inghiottito dalla metropoli che rischia di sparire.
Il borgo di Kowloon, Nga Tsin Wai, noto per essere stato istituito dalle famiglie Ng, Chan e Lee durante la metà del XIV secolo, dopo che sarà definitivamente demolito lascerà posto a due torri di appartamenti e un parco urbano.
Era il 1352 quando le famiglie residenti decisero di costruire al suo interno un tempio in onore della dea del mare Tin Hau, che si aggiunse agli allora 127 edifici e al ponte levatoio che serviva a superare il fossato perimetrale che con la cinta di mura perimetrali erano strumenti di difesa.
Poi nel 1724 furono costruite delle mura per proteggere il villaggio dai pirati, che smisero di essere una minaccia quando al posto del mare fu costruito l’aeroporto Kai Tak.
Oggi la conformazione del borgo è rimasta quella di centinaia di anni fa, con tre strade strette e sei vicoli fiancheggiati da piccole case con tetti di tegole.
E tutto questo andrà perso per sempre, insieme a un altro pezzo dell’identità di Hong Kong che apparentemente si sta modernizzando, in realtà sta perdendo la sua identità per uniformarsi alle regole di un’Architettura globalizzata e per nulla sostenibile.
[Fonte architetturasostenibile.it]