
Le origine della demolizione
La filosofia di demolire per ricostruire o ristrutturare ha assunto un ruolo sempre più rilevante man mano che si è incominciato a valorizzare lo spazio o più precisamente il volume.
Nell’antichità queste esigenze erano praticamente inesistenti e prevaleva il concetto del riadattare volumi già esistenti o abbandonare le vecchie costruzioni per edificare in nuovi spazi.
Questo è il motivo per cui oggi possiamo ancora godere di un immenso patrimonio archeologico.
Spostando un po’ avanti l’attenzione alle prime demolizioni, soprattutto nel campo edile, queste avvenivano con tecniche rudimentali e con un’altissima componente di manodopera. Le demolizioni edili si facevano prevalentemente con mazze e picconi; per i primi abbattimenti si utilizzavano inoltre rudimentali binde. Di questo vi è addirittura traccia nell’attuale ordinamento legislativo italiano in cui si descrive la tecnica di demolizione come un’attività di progressiva erosione della struttura attraverso lo “scalzamento” dei materiali lapidei dall’alto verso il basso. In un secondo tempo sono comparse le prime gru dotate di palla metallica (quelle dei film americani degli anni ‘40-‘50), ma come ben si può immaginare, siamo lontani da macchine specialistiche e dal concetto di demolizione organizzata, selettiva e soprattutto sicura.