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Milano, che cosa resterà dell’area EXPO 2015?

L’albero della Vita, Palazzo Italia, il Padiglione Zero. Tutti i progetti dipendono dai finanziamenti


Il 31 ottobre è calato il sipario su Expo 2015 e dal 2 novembre sono in corso i lavori per smantellare i padiglioni (che dovrebbero concludersi entro maggio 2016). Terreni per circa un milione di metri quadrati, strutture diventate tra i simboli di Expo 2015 nel mondo, delle quali è più che lecito chiedersi le sorti.
 

L’albero della Vita, Palazzo Italia, il Padiglione Zero, che cosa ne sarà di loro?
Dopo aver ammaliato per sei mesi di esposizione 14 milioni di persone con i suoi spettacoli serali, l’Albero della Vita, il cui hashtag #alberodellavita ha superato quello dell’albero di Natale, rimarrà a Expo. Ad annunciarlo il commissario unico dell’esposizione, Giuseppe Sala, in una conferenza stampa: «l’Albero della vita rimarrà qui perché è molto più complesso smontarlo e rimontarlo da un’altra parte. Parliamo di una tecnologia molto delicata e l’idea di spostarlo è molto ardita».

 

Stessa sorte anche per Palazzo Italia e il Padiglione Zero, che non saranno smontati e torneranno ad essere visibili al pubblico dopo maggio. Nei mesi di cantiere le opere saranno messe in sicurezza e protette, «li congeleremo e faremo manutenzione, per poi fargli riprendere vita in primavera», ha detto Sala, precisando che «a Palazzo Italia rimarrà anche la mostra dell’Identità Italiana curata da Marco Balich».

 

Dalla prossima primavera, quindi, le icone italiane di Expo torneranno a rivivere e, chissà, ad essere ammirate da milioni di visitatori da tutto il mondo. Intanto si allunga la lista dei potenziali progetti «oltre Expo». Archiviato quello di un nuovo stadio, sopravvive la Silicon Valley all’italiana – la Nexpo – ovvero il parco tecnologico per sfruttare la piattaforma tecno appena realizzata.

 

Solletica l’idea della Statale di creare la nuova «Città Studi»: un campus, un polo per la ricerca, le residenze per studenti, un auditorium. Quotata l’ipotesi della Triennale di allestire nei padiglioni la XXI Esposizione internazionale di architettura del 2016, che la città attende da vent’anni. Così come interessante la proposta del Comitato olimpico che pensa a un impianto per paraolimpici (utile solo se l’Italia si aggiudicasse le Olimpiadi 2024).

 


La Camera di Commercio vorrebbe, invece, concentrare nel Padiglione Italia tutti i suoi servizi. La Lega delle cooperative parla del primo Centro italiano di ricerca prodotti docg (a denominazione d’origine controllata e garantita), in sintonia con il tema di Expo 2015, Nutrire il pianeta, Energia per la vita.

 

Tra le tante proposte, comunque, poche le certezze: il 54% dei terreni sarà destinato al un parco tematico e le sette torri del Villaggio Expo a Cascina Merlata, a due passi dal sito, diventeranno il più grande quartiere italiano di housing sociale.
 

Per saperne di più, non resta che attendere fiduciosi.
 

[Fonte img. Facebook, pagina ufficiale EXPO 2015]

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