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L’ex mercato di Genova, un contenzioso aperto da quattro anni che riprende vita

La zona dell’ex mercato di Genova attende di conoscere il suo destino, tra progetti comunali e il volere dei cittadini.

L’alluvione del 4 novembre 2011 ha cambiato la percezione di molte cose a Genova, oltre a portarsi via sei vittime innocenti. L’esondazione del Pisagno e del Fereggiano ha costretto i vertici cittadini a ripensare a molte delle opere in costruzione.
 

Tra le opere che hanno subito uno stop c’è anche la riqualificazione della zona dell’ex mercato di Genova in Corso Sardegna. Il gruppo friulano Rizzani ed Eccher si era aggiudicato l’appalto per la riqualificazione dell’intera area, trasformandola in un quartiere residenziale. Dopo l’alluvione però il Comune di Genova ha posto forti vincoli al progetto iniziale e la società ha rinunciato alla ristrutturazione e richiesto un indennizzo di circa undici milioni di euro. Voci non confermate danno per sostanzialmente fatto un accordo che si limiterà a prenderne due.
 

ex mercato corso sardegna

L'esterno dell'area


 

Dopo aver risolto la grana con la Rizzani ed Eccher il Comune dovrà capire come poter riutilizzare nuovamente quell’area ormai dismessa. Al momento sono stati bonificati circa 9000 metri quadri di tetto in amianto – il 10% dell’intera struttura – e sono pronti dei soldi che consentiranno la demolizione di due edifici affacciati su via Varese, non sottoposti a vincolo paesaggistico.
A seguito del fallimento del progetto di riqualificazione della Rizzani ed Eccher sono poi nati tre progetti distinti: quello comunale, quello dell’arch Martinuzzi – sullo stile della londinese Covent Garden – e quello sostenuto da Andrea Agostini, il Nuovo Circolo di Legambiente e circa 3000 cittadini firmatari di una petizione.
 

Il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante però mette un freno a tutti i progetti.
 

“Finché non si farà lo scolmatore del Fereggiano i fabbricati all’interno sono vincolati e non si possono toccare perché sorgono in area esondabile, per cui non è possibile fare alcuna edificazione né cambiamento di destinazione d’uso.
L’unico spazio utilizzabile è quello del vecchio bar, in posizione rialzata, che sarà dato al Civ è sarà circondato dalla nuova piazza di 4500 metri quadrati che creeremo con le demolizioni previste.”

 

A queste parole – febbraio 2015 – ha poi fatto seguito il brusco stop del vicesindaco del capoluogo ligure, che ha fermato ogni potenziale idea di riqualificazione, compresi i lavori di demolizione.
 


 

Nel frattempo i cittadini, grazie all’Associazione Riprendiamoci Genova, hanno potuto avere accesso di nuovo all’area per una giornata di festa, musica e arte. L’intento, quello di mostrare come diverrà la zona una volta avuti i permessi per ristrutturarla, è riuscito. Purtroppo si dovrà attendere almeno un lustro per vederla realizzata.
 

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