
Sicilia. L’ascensore di Sutera e quella triste sensazione italica di déjà vu.
Un paio di mesi fa il piccolo borgo di Sutera è balzato agli onori delle cronache – nazionali e internazionali – per un motivo piuttosto spiacevole: un ecomostro.
Quello di Sutera non si tratta di un ecomostro abusivo, classico esempio di malaffare italiano, ma di una costruzione finanziata col contributo della Comunità Europea, progettata dalla cosiddetta “archistar” svedese Hjalmar Hedqvist-Kaplan. Questo almeno secondo Wikipedia perché, secondo Google, non esiste nessun architetto di fama internazionale che risponda a quel nome.
Quello del progettista non è il solo mistero che regna attorno all’ascensore di Sutera. Il primo, e più grande, è perché sia stato costruito. L’idea era quella di portare i turisti al monastero di San Paolino, santuario abbandonato perfino dai monaci che vi risiedevano. Vero che da quel punto si può notare una vista meravigliosa – che può giungere sino alla Valle dei Templi di Agrigento – ma nessuno ha mai pensato ai costi di gestione?
Qualcuno in effetti lo ha fatto: Repubblica.it. Si è presa la briga di fare una stima dei costi, quantificandoli in 100.000 euro annui. 55 visitatori al giorno per un costo di 5 euro a tragitto. Il classico prezzo che ti fa tranquillamente tornare la voglia di salire a piedi o di cambiare destinazione.
Visto sotto quest’ottica non è strano che l’ascensore, oltre a essere un vero e proprio campione di bruttezza estetica, non sia mai stato messo in funzione, neanche nel giorno della fantomatica presentazione. C’è chi dice che al Comune manchino i 50.000 euro per fare il collaudo, ma dal Comune si risponde che il progetto non è stato completato e quei soldi servano per finirlo.
Questa situazione riporta alla mente un’altra bruttura siciliana, l’ascensore di Lipari. Costato meno rispetto a quello di Sutera – 750.000 euro contro 2 milioni – questa infrastruttura può vantare un funzionamento di dieci giorni nell’arco di ormai quindici anni di vita. Avrebbe dovuto portare i turisti anziani e disabili sino al Castello, è stato fermato dai costi di gestione, che Comune e Regione non si sono voluti sobbarcare.
L’ascensore di Lipari è fermo, arrugginito e ormai obsoleto. Quello di Sutera sta seguendo lo stesso percorso. Doveva essere di aiuto ai turisti ma ha portato al piccolo borgo solo due cose: tanta pubblicità negativa e la sospensione del marchio di paese Bandiera Arancione da parte del Touring Club Italiano per il prossimo triennio.