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Santa Filomena, Amadora e i quartieri di un Portogallo che non esisterà più

Si chiamano Bairros de Baraccas. Quartieri autocostruiti che il governo portoghese sta, piano piano, smantellando.

Le politiche abitative sono uno dei punti dolenti di molti governi mondiali. Qualsiasi costituzione democraticamente scritta prevede che l’abitazione non sia considerata un lusso, ma un diritto. Tra il dire e il fare c’è di mezzo non solo il mare, ma anche il buonsenso.
 

Santa Filomena è uno dei suddetto bairros de baraccas, che noi italiani chiameremmo baraccopoli. Sta alle porte di Lisbona, nella periferia di Amadora.
Amadora è una cosiddetta città dormitorio. Se non l’avete mai vista, non vi perdete molto: grandi grattacieli abitati da flotte di pendolari – sullo stile dei projects newyorchesi, con tanto di campi da basket – quasi tutti figli dell’immigrazione dalle colonie africane, principalmente angolani. Quelli che non si potevano permettere una casa finivano in posti come Santa Filomena, dove la casa se la costruivano. Prima col legno e poi, una volta imparata un po’ di manovalanza, pure in mattoni.
 

santa filomena lisboa

Una foto del Bairro di Santa Filomena


 

Nonostante la crisi abbia colpito duramente il Portogallo, la zona di Santa Filomena è molto appetibile: a soli quindici minuti dalla capitale, ideale per costruire un nuovo quartiere residenziale. Il pensiero è venuto al fondo di investimento Villafundo – Banca Millennium BCP – che nel 2007 ha comprato il terreno e iniziato a cacciarne gli abitanti.
 

Non che il governo portoghese non avesse già tentato di correre ai ripari nel corso degli anni. Nel 1993 venne creato un piano chiamato PER – Programa Especial de Realojamento – che doveva servire alla rilocazione di questi quartieri. Quella che poteva essere una buona cosa si sta rivelando un clamoroso boomerang per gli abitanti di Santa Filomena. Primo, i nuclei familiari non sono ovviamente gli stessi di vent’anni fa. Le famiglie sono cresciute e gli alloggi che andavano bene un tempo ora sono piccoli e inadatti. Secondo, perché l’immigrazione non si è ovviamente arrestata. Si calcola che circa il 35% delle persone che attualmente vivono nella baraccopoli di Santa Filomena non hanno diritto a un nuovo alloggio perché ai tempi del censimento non erano presenti nel bairro.
 

santa filomena demolizioni

Macchine demolitrici in azione a Santa Filomena


 

Le persone protestato, ma ai media nazionali poco importa di questa situazione. Come abbiamo già visto in Brasile per i mondiali, le autorità arrivano e ti piazzano un foglietto sulla porta, il segnale che devi svuotare la casa perché stanno arrivando le ruspe.
 

Interi quartieri verranno demoliti. Nuove zone residenziali nasceranno, per cittadini che non potranno permettersele.
Chi volesse leggere di più sull’argomento può farlo qui.
 

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