Demolizioni civili

Demolizioni e riqualifica dell’area ex FAT. Polemiche infinite a Città di Castello.

Il Comune spesso deve prendere decisioni riguardo aree dismesse e nuove urbanizzazioni. Difficile accontentare tutti.

La demolizione della ex FAT, fabbrica a città di Castello, genera polemiche fin dal “contratto di quartiere” siglato nel 2004 tra Comune, FAT e Fintab. Le discussioni, partite a livello locale, hanno raggiunto la platea nazionale a fine 2014.
 

Dopo il suddetto accordo – che prevede la costruzione di 28 abitazioni da affittare a canone concordato e 1000 metri a destinazione commerciale– sono iniziate le opere di demolizione dei capannoni della ex-FAT, partiti a seguito dei sopralluoghi di fine 2009. La prima polemica arrivò dall’Italia dei Valori, che protestò per alcuni strane fibre potenzialmente pericolose che provenivano dal cantiere. Accertatisi che non fosse amianto, ma semplice lana di vetro, i lavori proseguirono.
 

Cambiata giunta, non sono cambiate le polemiche sulla destinazione dell’area. Le accuse di aver demolito costruzioni di interesse storico – fatte dal FAI cittadino – sono cadute nel nulla, come comunicato recentemente dal sindaco Bacchetta.
 

demolizioni exFAT

L'area della ex FAT, dopo le demolizioni


 

Come accade spesso, le bugie hanno le gambe corte. Sull’ex-Fat si è tentato di montare uno scandalismo completamente infondato con argomenti inesistenti al fine di manipolare la corretta informazione sul Contratto di quartiere”.
 

Proprio il sindaco, qualche settimana prima, aveva dovuto difendersi dalle accuse in diretta nazionale di Oliviero Toscani sulla riqualificazione dell’area. Parole pesanti dal controverso fotografo durante la trasmissione “Fatto in Italia”, su Radio Radicale .
 

Oliviero Toscani

Oliviero Toscani


 

In Italia siamo pieni di appartamenti sfitti, per cui mi domando che senso ha costruirne di nuovi, tutto questo mi suona come mala gestione. Il render del progetto di Città di Castello è come i render fatti da tutte le amministrazioni pubbliche, fatte cioè dai parenti di qualcuno. I concorsi non si fanno più e i grandi architetti vanno a lavorare all’estero. L’Italia è un corpo rivestito negli ultimi 70 anni di immondizia architettonica. Il nostro paese è ucciso dalle amministrazioni che non hanno la cultura e la qualità, né le competenze per giudicare
 

Lei ha l’aggravante della buona fede, so che è una persona ragionevole – ha poi dichiarato direttamente al sindaco Bacchetta – solo che in Italia ci sono leggi e norme realizzate da amministrazioni becere che l’hanno preceduta. Faccia una buona cosa, fermi questo scempio e passi alla storia come il sindaco che ha salvato la bellezza della sua città»
 

piazza dell'architettura

Il plastico della futura Piazza dell'Architettura


 

L’appello di Toscani è però caduto nel vuoto. Dal 2016 Città di Castello avrà la sua nuova Piazza dell’Archeologia, i 28 appartamenti e oltre 1000 metri quadri di spazi commerciali. Il sindaco lo definisce un “un passo in avanti significativo ed atteso” che ridarà vita al centro storico e ne preserverà le bellezze. Attendiamo la conclusione dei lavori, sperando che si plachino pure le polemiche.

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