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DPI. Indumenti ad alta visibilità, qualche consiglio per lavarli in maniera corretta

Abbiamo parlato delle tre categorie di indumenti ad alta visibilità. Oggi parliamo di come lavarli nella maniera corretta.

Gli indumenti ad Alta Visibilità sono uno dei Dispositivi di Protezione Individuale più sottovalutato, nonostante l’indubbia importanza che rivestono, soprattutto per cantieri a livello stradale e lavori notturni.
 

Ovvio che la caratteristica principale di questi DPI sia la loro visibilità, che rischia di subire un calo di prestazioni a ogni lavaggio scorretto. Secondo le norme – che purtroppo spesso non sono rispettate – ogni capo deve resistere a un minimo di cinquanta lavaggi di tipo industriale, senza deteriorarsi o perdere luminescenza. Ovviamente dopo questo numero di cicli di lavaggio l’indumento ad Alta Visibilità inizierà ad essere meno visibile, quindi ne andrebbe valutata la sostituzione.
 

Non è solo il numero di lavaggi che è importante, ma soprattutto la qualità degli stessi. Come facciamo a essere sicuri che stiamo lavando i nostri Indumenti ad Alta Visibiità nella maniera corretta, ossia in conformità alla norma ISO 3758? Semplice: basta consultare l’etichetta del capo. Prendiamo un esempio specifico.
 

etichetta lavaggio

Un'esempio di pittogrammi su indumento ad Alta Visibilità

In questo caso l’etichettatura – leggendola da sinistra a destra – ci suggerisce che il nostro indumento va lavato a una temperatura massima di 40°C, utilizzando una centrifugazione ridotta. Il capo non necessita di stiratura e non va assolutamente lavato col cloro. L’ultimo segnale dice che non è consigliata l’asciugatura a tamburo, ossia va preso e steso su un classico stendipanni.
Se rispettiamo tutti questi consigli potremo lavare il nostro DPI il numero massimo di volte che è indicato sull’etichetta senza che questi perda luminescenza.
 

Il prossimo mese andremo a spulciare ancora l’etichetta degli abiti ad Alta Visibilità, scoprendo nuove e interessanti caratteristiche.
 

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