
Un imprenditore tra Stato e Mafia, verrà demolita l’ex villa dei boss?
Una vicenda paradossale di cui è vittima un imprenditore siciliano, schiacciato tra Stato e Mafia.
Ci sono casi assolutamente assurdi, che colpiscono in maniera indelebile. Gianluca Calì è un imprenditore siciliano che da anni si rifiuta di piegarsi al ricatto del cosiddetto “pizzo”, quella tangente che si paga alla malavita per poter lavorare liberamente.
A causa di questa scelta, Calì è stato bersaglio di diverse minacce, nel corso degli anni – fu bruciata anche la sua concessionaria! – minacce che sono aumentate quando l’imprenditore ha deciso di rilevare all’asta l’ex villa del padrino di Bagheria Michelangelo Aiello. La villa, vicino Casteldeccia, era stata confiscata dall’istituto di credito e poi messa all’asta.
“L’idea era quella di trasformarla in una struttura ricettiva, che potesse creare un minimo di ricchezza per la nostra terra, dare lavoro e incrementare l’indotto turistico della zona – ha dichiarato Gianluca Calì – ma poco prima di presentare la mia offerta mi fecero visita degli “eredi dei precedenti proprietari” che mi “consigliarono di rinunciare all’offerta. Non mi sono lasciato intimidire e mi sono aggiudicato la proprietà.”
Potrebbe essere una storia a lieto fine, se non fosse per la successiva visita, quella di due forestali, che sequestrano la proprietà. Calì fa ricordo e riottiene la proprietà il 4 marzo del 2013. Il 15 marzo subisce di nuovo il sequestro dell’immobile, con ordinanza di demolizione fissata per gennaio 2015, anche se il ricorso è ancora in atto. Piccolo particolare: alcuni dei forestali che avevano “segnalato” la sua casa era collusi con attività poco lecite.
“In pratica – dichiara ancora l’imprenditore – potrei essere assolto, ma a quel punto la villa non esisterebbe più perché sono costretto a distruggerla: in alternativa diventa di proprietà del comune. Mi chiedo quante siano le ordinanze di demolizione così tempestive in Sicilia”
In sostanza una situazione assurda. Classicamente italiana. Un uomo che lotta contro illegalità ed è ostacolato dalla cosiddetta legalità. Distinguere le due fazioni è sempre più difficile, purtroppo.