Ecomostri

Giuncarico. Comune contro ecomostri, una lotta che dura da quasi dieci anni

In Italia accadono spesso cose inconcepibili. A Giuncarico abbiamo un esempio di come possa essere assurda la burocrazia nostrana.

Gavorrano è un piccolo paese antico – meno di diecimila abitanti – situato in provincia di Grosseto. Ormai da anni questo piccolo borgo subisce scempi a cui nessuno sembra riuscire a porre rimedio. Oltre l’orribile scheletro di cemento in località Grilli, il Comune sta battagliando contro un muro abusivo in località Giuncarico. Il secondo caso è l’emblema della burocrazia italiana che, anche su questioni apparentemente semplici, non riesce mai a trovare una soluzione in tempi brevi.
 

gavorrano muro

Il muro in cemento incriminato

Quello che vedete nella foto sopra è il muro di cemento armato di cui si parlava prima. Oltre a essere esteticamente orrendo, quel muro è completamente abusivo. Serve – servirebbe? – a sostenere delle villette costruite su un terreno ripido, ma è stato costruito su una proprietà pubblica senza avere nessun permesso.

Già nel 2008 il Comune di Gavorrano ha emesso la prima istanza di demolizione. La società Mare Quattro ha risposto che quel muro era necessario per la stabilità delle case. Dopo opportune verifiche sul terreno il Comune ha decretato che ciò non corrispondesse al vero, inviando una seconda istanza di demolizione e una sanzione da 218.000 euro. La società costruttrice ha impugnato tutti i provvedimenti di fronte al TAR e, da quel momento, non se ne è saputo più nulla. Silenzio assoluto.

Eppure tutto sarebbe così semplice… il muro è abusivo e costruito su territorio pubblico? Sì. Allora va abbattuto. Punto. Forse troppo semplice per un paese burocratizzato fino al midollo, dove una causa decennale non si nega a nessuno…

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