Sicurezza

EN 352. La norma europea che regola la protezione dell’impianto uditivo

Il mese scorso abbiamo parlato di otoprotettori. Rimaniamo sull’argomento per parlare della norma europea specifica.

Le malattie dell’impianto uditivo sono, purtroppo, poco considerate dagli operatori, anche se basterebbero un paio di notizie per alzare la soglia di attenzione. La prima è quella che i problemi uditivi sono irreversibili. L’ipoacusia – danni all’impianto – non è sanabile, perché le cellule uditive non si rigenerano. La seconda è che i problemi all’udito sono quarti come indice di incidenza sugli operatori di settore.
 

La norma che regola i DPI per la protezione uditiva è la EN 352, suddivisa in sottocategorie che specificano il tipo di protezione:
EN 352/1 – cuffie
EN 352/2 – auricolari
EN 352/3 – cuffie per elmetto
EN 352/4 – cuffie elettroniche
 

DPI otoprotettori

Lo scopo di questi DPI è quello di attenuare il rumore a cui è sottoposto il nostro impianto uditivo. Esistono tre metodi per valutare gli otoprotettori, secondo la norma EN 352. Il metodo APV prende in considerazione la misurazione dei livelli sonori a diverse frequenze. Questi valori sono riportati su una tabella che indica anche gli attenuatori di banda. Il metodo HML riporta i valori di attenuazione divisi su singola banda: H per le alte frequenze, M per le medie e L per quelle basse. Il terzo metodo, quello più semplice, è quello SNR, che si limita a sottrarre dal rumore prodotto dall’ambiente la protezione indicata sul DPI.
 

Il prossimo mese andremo ad analizzare meglio l’etichetta degli otoprotettori.
 

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