Il progresso contro la storia, lo Stato contro i cittadini. A Savona l’ennesima battaglia.
Alla fine i cittadini hanno perso. La storia e le tradizioni pure. La sentenza era nota da tempo ma solo da oggi è diventata definitiva: le baracche di Zinola saranno presto un ricordo.
La zona di Zinola fa parte della città di Savona. Una parte del demanio pubblico era stato occupato da alcune baracche e dall’associazione “A maina de Zinola”, un gruppo di savonesi che si occupava di mantenere vive le tradizioni locali. Un’associazione radicata sul territorio che organizzava corsi di vela e di pesca, incontri con le scolaresche per parlare di mare e marinai e la celebre festa di San Pietro – ogni 29 giugno – patrono del quartiere.
Tutto questo non è bastato per opporsi alla decisione dell’Authority che, in data 23 maggio 2013, ha stabilito che quelle baracche sarebbero dovute sparire. Al loro posto il nuovo progetto di riqualificazione, piste ciclabili e nuove strutture edificate. I lavori di demolizione avrebbero dovuto partire la scorsa primavera ma il Comune ha deciso di concedere all’associazione un’ultima estate sul litorale. Dal primo novembre però la zona è cintata e, da oggi, sono partiti i lavori di demolizione.
La beffa finale, per il gruppo di amici savonesi, è che il costo delle demolizioni sarà a loro carico. I proprietari delle ventidue baracche di Zinola dovranno sobbarcarsi anche un costo di circa tremila euro a testa. Il futuro della Maina però appare molto nuvoloso. Alcuni associati si sono offerti di tenere comunque pulito il litorale ed è già stata fatta la richiesta per ottenere – come successo a Vado – una piccola sede nelle nuove strutture, in modo da poter continuare le attività fin qui svolte. Purtroppo nessuna garanzia è stata loro offerta sulla futura sistemazione. L’unica cosa certa è il conto, salato, delle demolizioni.