Ecomostri

Chiavari. Venduta all’asta la ex colonia Fara. Verrà trasformata in appartamenti di lusso

Un vecchio edificio torna alla vita dopo anni di abbandono. Leggiamo la storia della ex colonia Fara.

Il problema degli ecomostri sui nostri litorali esiste, inutile negarlo. In questo caso però l’edificio – che indubbiamente spicca rispetto alle altre costruzioni – ha anche un valore storico.
Costruita nel 1935, la colonia Fara era uno dei progetti voluti dal regime fascista: un edificio gigante, in stile moderno, che potesse far trascorrere vacanze sulla spiaggia a circa quattrocenti bambini.
 

colonia fara storia

Una foto storica della colonia Fara

Inaugurata personalmente dal duce Mussolini solo un paio di anni più tardi, la vita di questa colonia fu molto breve. Con l’arrivo della guerra la sua struttura immensa la rendeva ideale per allestire un ospedale militare, usato prima dai soldati tedesci e poi, dopo la liberazione, dagli alleati americani.
 

Dalla fine della guerra in avanti, la ormai ex colonia Fara non ha più trovato pace. Edificio adibito all’ospitalità di profughi istriani, albergo della gioventù fallito in pochissimo tempo e poi il progressivo abbandono una volta ceduto – era il 1980 – dalla regione Liguria al Comune di Chiavari.
 

Colonia Fara

Una vista dall'alto della ex colonia Fara di Chiavari

Con una posizione unica, la ex colonia faceva gola a molti squali dell’edilizia. Dal 2008, dopo il via libera dell’ufficio regionale dei Beni Culturali, attorno all’edificio si sono create diverse speculazioni, quasi sempre infondate. Partita da una base d’asta di oltre 16 milioni di euro, la struttura è stata venduta lo scorso agosto per poco meno di 7 milioni.
Il progetto prevede appartamenti di lusso, un albergo con SPA ed edifici commerciali.
 

Non sono mancate le polemiche, in arrivo da più direzioni. Qualcuno contesta il fatto che il prezzo – per posizione e dimensioni – sia un gigantesco regalo. Già si aguzzano gli occhi per vedere se verranno effettuate modifiche all’edificio in stile razionalista e, stando a quanto dice Italia Nostra, non si hanno notizie di spazi pubblici, motivo per cui la ex colonia era stata donata al Comune. Tutto questo senza che la società acquisitrice – la Fara srl – abbia ancora la certezza dell’acquisto. In via puramente teorica un ente pubblico potrebbe appropriarsene, allo stesso prezzo a cui è stata venduta ai privati, entro il 26 ottobre 2014. Un’ipotesi poco credibile.
 

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