Lotta di classe nel centro del quartiere di San Lorenzo, a Roma. Progetti, occupazioni e una triste fine.
Non si può dire che la comunità non ci abbia provato, ma non è bastato. Il 15 maggio 2014 sono iniziati ufficialmente i lavori di demolizione delle ex Fonderie Bastianelli – site in via dei Sabelli, 104 a Roma – nonostante la ferma opposizione di molti cittadini e il sostegno dell’Associazione degli Architetti di Roma, più di una volta in prima linea contro l’ennesima speculazione edilizia.
Le Fonderie Bastianelli sono state una parte importante della Roma dello scorso secolo. In questa storica azienda furono realizzati i cavalli che ornano l’Altare della Patria e gran parte dei tombini di cittadini.
I proprietari dello stabile avevano deciso per la demolizione e la costruzione di un nuovo condominio, con oltre cinquanta mini appartamenti e tre piani di parcheggi interrati. Dopo la pubblica presa di posizione degli architetti – con tanto di esposto all’amministrazione e ai Beni Culturali – è scoppiata la protesta dei cittadini, sfociata in un’occupazione abusiva dello stabile.
Quello che gli attivisti di Communia hanno fatto – invadere lo stabile e occuparlo – è la classica storia italiana: progetto e intenzioni buone, metodi sbagliati. L’idea di inserire nell’edificio strutture utili per la comunità – centri di aggregazione, ludoteche, copisterie a prezzi sociali – si è scontrata con la ferma opposizione dei proprietari. L’occupazione abusiva è durata dall’aprile all’agosto del 2013, quando la polizia ha sgomberato l’edificio a causa di “concreti rischi di instabilità strutturale”.
I rappresentanti di Communia avevano profetizzato, in un comunicato, che “Uno sgombero estivo non fermerà il progetto che abbiamo costruito in questi mesi con tutto il quartiere di San Lorenzo. La scuola popolare, lo sport, gli sportelli di assistenza gratuita, le mostre e le iniziative ritorneranno a San Lorenzo”.
La speranza e le lotte sono durate fino a metà maggio quando, in due giorni, le ruspe hanno demolito la fabbrica nata nel 1908. Assieme alle ex Fonderie Bastianelli sono state cancellate le speranze di un gruppo di persone che, in una maniera sbagliata, volevano dare agli abitanti un quartiere migliore. Sorgeranno 47 mini appartamenti per single, l’ultimo paradosso di chi credeva all’aggregazione e alla condivisione come base per il futuro comune.