
“Là dove c’era l’erba”. In Val d’Ossola inizia la lotta contro cemento ed ecomostri
Il territorio italiano va preservato ma, troppo spesso, ci si dimentica di questo “comandamento”, seppellendo posti meravigliosi sotto tonnellate di cemento. Ma c’è qualcuno che dice no.
Sonia Vella e Filippo Pirazzi sanno quello che dicono. Il loro lavoro è quello di portare le persone in giro per la bellissima Val d’Ossola. Sono guide turistiche e sono stanche di vedere questo meraviglioso territorio deturpato senza pietà.
“Da anni certe infrastrutture deturpano il paesaggio e non garantiscono nemmeno un investimento proficuo in termini di lavoro e occupazione – spiega in un’intervista esclusiva Sonia a La Stampa, – Basti pensare allo scalo ferroviario Domo2, ai palazzetti dello sport incompiuti di Gravellona Toce e Crevoladossola, ma anche alle strade di montagna, costruite a scapito delle antiche mulattiere e inagibili o aperte solo per gli addetti. Fa sorridere che il proliferare di certe opere avvenga in concomitanza con l’aumentare delle politiche a favore dell’ecosostenibilità e con la costituzione di aree protette e parchi naturali»
All’atto di accusa è seguita la creazione del comitato territoriale – aderente al Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio – dal nome non troppo fantasioso: Salviamo il Paesaggio – Val d’Ossola.
In contemporanea con la creazione di questo comitato si è organizzata una manifestazione fotografica dal titolo molto rappresentativo: Là dove c’era l’erba. Le foto – basate sulla tesi di laurea di Daniela Auguardo – sottolineavano il mutamento del territorio che, in cinquant’anni, è stato ampiamente deturpato.
Tra le opere che, secondo Sonia Vella e Filippo Pirazzi, hanno rovinato il territorio ci sono i palazzetti di Gravellona Toce, fermo ormai da anni, e di Crevoladossola. Entrambi i progetti sono ormai diventati scheletri di cemento che difficilmente verranno completati. Addirittura per il secondo caso si sta pensando di destinare parzialmente l’area per costruire una scuola elementare. La giunta Rondinelli ha già commissionato uno studio di settore apposito per verificare le fattibilità del progetto.
“Là dove c’era l’erba, ora c’è…” finite voi la frase, dopo aver visto, malinconicamente, la fotografia sopra.