
Ecomostri sull’Appennino. Case da villeggiatura abusive nei pressi di Vergato
Spesso i casi più eclatanti di ecomostri si vedono nel sud Italia. Anche il verde territorio emiliano però non è immune però da questi delitti paesaggistici, dimostrando chiaramente che “tutto il mondo è paese”.
Don Chisciotte combatteva i mulini a vento. Nel 2011 Il consigliere regionale del movimento 5 stelle Andrea Defranceschi ha evoluto questa secolare battaglia, destinando i propri sforzi alla salvaguardia del territorio emiliano e, più precisamente, quello nei pressi del Comune di Vergato. I suoi nemici non sono mulini, ma ville e costruzioni abusive.
Come ha raccontato a Il Fatto Quotidiano, la situazione di Vergato è “la più grossa lottizzazione abusiva mai vista da noi. Siamo abituati a vedere gli ecomostri nelle spiagge del Sud Italia. Bene: qui l’ecomostro è spalmato su un’intera vallata che doveva essere protetta da norme ambientali”.
La situazione potrebbe sembrare paradossale. Un vecchio cascinale viene restaurato, tutto a norma di legge. Nella stessa zona però, illegalmente, cascine diventano ville con piscina, stalle diventano abitazioni, il tutto in barba ai regolamenti che tutelano il territorio dell’Appennino Bolognese tra le località Sanguineda, Monte Radicchio e Rupe di Calvenzano. Abusive, si, con allacciature altrettanto abusive che sembrano uscite dai film di Totò, rubando l’acqua dalle tubature dell’unica casa regolare.
Nonostante la zona sia a tutela idrogeologica da quasi un secolo e a tutela ambientale dal 1986, con la presunta complicità dell’ex tecnico comunale Nanni – rinviato a giudizio per abuso d’ufficio continuato e aggravato – il territorio di Vergato è stato deturpato senza che nessuno dicesse nulla.
Il processo amministrativo, tenutosi un paio di anni fa, ha parzialmente assolto Nanni. Il pronunciamento del giudice amministrativo ha addebitato al geometra un quarto di responsabilità e la verifica penale ha assolto il tecnico.
Attualmente, a oltre due anni di distanza, la situazione non si è ancora sbloccata. Nonostante queste case da villeggiatura siano palesemente illegali, i proprietari stanno cercando un modo per sanarle, confidando sui tempi biblici della burocrazia. Se non ci riuscissero, le case andrebbero abbattute. Per il momento, oltre due anni dopo, sono ancora lì.