
Cosa resterà dei Giochi Olimpici di Sochi 2014? Solo debiti ed ecomostri.
I Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014 sono stati qualcosa di incredibile, che ha completamente trasformato la città. Andiamo a vedere se in meglio o in peggio.
Le Olimpiadi sono un’occasione imperdibile di crescita per un paese? I dati, purtroppo, dicono tutt’altro. I Giochi Olimpici sono un circo mondiale che dà visibilità e prosciuga le casse degli stati che li ospitano. La Grecia, per le Olimpiadi di Atene del 2004, ha sacrificato un intero paese. Non ci credete? Un costo di 10 miliardi di euro – il doppio del preventivato – con 1.2 miliardi spesi solo per la sicurezza degli atleti. Il risultato di tutto ciò furono infrastrutture gigantesche e un deficit che toccò il 6.1%, mandando il paese in bancarotta, tra corruzione e debiti.
I Giochi Olimpici Invernali di Sochi dovevano dimostrare a tutto il mondo la grandezza della “Grande Madre Russia”, in grado di trasformare una località balneare in un villaggio olimpico. Basterebbe solo l’infografica qui sotto per capire l’impatto che avrà, economicamente, il costo di questi giochi sul bilancio futuro della Russia.
Sostanzialmente la spesa iniziale prevista è quadruplicata: da 12 miliardi di euro si è passati ai 40 segnalati dal grafico, anche se in realtà molti spifferano che i costi avrebbero superato quota cinquanta. Tirando le somme, le Olimpiadi di Sochi sono costate, complessivamente, più di tutte le altre messe insieme.
Tutto questo esborso per dotare Sochi di una nuova autostrada – quasi 700 milioni di euro – e di strutture adatte a ospitare dei Giochi Olimpici, che erano completamente assenti. Vero che la situazione cittadina è notevolmente migliorata, con un aeroporto efficiente, nuove linee di trasporti e nuove strade che hanno snellito la viabilità. Oltre a quello però ci sono anche dieci siti olimpici che non si sa se verranno mai riutilizzati – nonostante le garanzie di Putin – e una cinquantina di nuovi alberghi dalla capienza complessiva di quasi 50000 letti, una quantità spropositata per il normale traffico turistico della città russa.
Oltre ad aver generato una sequela infinita di ecomostri, i lavori di Sochi – secondo le fonti locali – hanno per sempre compromesso l’ecosistema della zona. Costruzioni in zone naturali protette, favorite da biechi cambi di leggi, e un disboscamento intensivo hanno rovinato il panorama naturale. Senza contare che si parla di numerose discariche abusive e di lavori che hanno inquinato fiumi e falde acquifere. Il solo fatto sia stato vietato di parlare dell’ “impatto ambientale” ai giornalisti internazionali presenti la dice lunga su quanti danni abbiano fatto questi giochi olimpici.
A conti fatti, forse a Sochi non ricorderanno con piacere i Giochi Olimpici, tra qualche anno. A Torino, dove i costi furono di circa 3 miliardi di euro, molte delle strutture giacciono inutilizzare e cadenti. A Sochi accadrà probabilmente la stessa cosa, con l’aggravante di costi spropositati per ungere il “macchinario” della burocrazia russa.
Mario Monti non ha avuto tutti i torti nel ritirare la candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020, memore di quello che è successo ai Mondiali di Nuoto del 2009. Ma questa è una storia che racconteremo un’altra volta.