
Dispositivi di Protezione Individuale. La normativa CE nei guanti da lavoro.
Dopo aver esaminato occhiali e calzature, da questo mese iniziamo ad analizzare le normative che riguardano i guanti da lavoro.
In questo primo articolo ci occuperemo semplicemente della marcatura CE e dei livelli di protezione individuale. Nelle prossime settimane andremo a visionare i pittogrammi specifici che distinguono le varie protezioni e il grado di protezione offerto.
I guanti da lavoro sono normati dalla direttiva originale 89/686/CEE, modificata sia dalla direttiva 93/95/CEE sia dalle direttive 95/98/CEE e 93/68/CEE sulla marcatura CE di conformità.
Potrebbe essere scontato, ma è opportuno sottolineare che tutti i Dispositivi di Protezione Individuale che utilizzano i professionisti dovrebbero avere il marchio CE, attestato di conformità alle norme elencate sopra. Per quanto riguarda i guanti, la divisione avviene in tre categorie di rischio: 1°cat, 2° cat e 3° cat.
I guanti conformi alla prima categoria di rischio sono quelli che vengono utilizzati in situazioni lavorative dove il rischio di lesione è minimo o addirittura inesistente. Nella seconda categoria – quella di rischio intermedio – vengono marchiati i guanti dove gli operatori hanno un reale rischio di lesioni, più o meno gravi.
Un discorso a parte va fatto per la terza categoria di protezione, ossia quella che contempla guanti che devono proteggere i lavoratori da gravi pericoli, in alcuni casi addirittura mortali, come l’utilizzo di sostanze radioattive o altamente corrosive, i guanti antincendio e quelli che devono proteggere dalla tensione. In questo particolare caso, oltre alla marcatura CE, il guanto presenta anche un codice di quattro cifre, che indica il laboratorio che ha testato il prodotto.