Demolizioni civili

Oasi del Simeto. Dalla scorsa estate sono riprese le demolizioni

A Oasi del Simeto il lavoro da fare è ancora molto lungo. Ripristinare la legalità non è mai semplice, specie nella nostra povera Italia.

La situazione di Oasi del Simeto è una delle tante che abbruttiscono il territorio italico, potremmo quasi definirla un classico. Gli ingredienti ci sono tutti: una zona di pregio ambientale da tutelare, amministrazioni che chiudono un occhio – se non due! – imprese edili che costruiscono case sulla sabbia e cittadini che vivono in “dead home walking”, case irregolari che prima o poi saranno abbattute.
 
Oasi del Simeto, riserva naturale istituita nel lontano 1984, rappresenta una delle tappe fondamentali per le migrazioni degli uccelli verso sud. Situata alle foci dell’omonimo fiume Simeto, questo territorio già dal 1975 era stato dichiarato oasi di protezione faunistica dalla LIPU. Purtroppo, oltre agli uccelli migratori, a Oasi del Simeto sono sbucate molte costruzioni abusive. Tante. Troppe.
 

oasi simeto

L'abitazione abusiva demolita a Luglio 2013


Legambiente, da sempre in prima linea nella difesa del meraviglioso panorama italiano, nel marzo scorso ha denunciato la lentezza della macchina burocratica con cui le costruzioni abusive si stavano abbattendo. Secondo l’associazione ambientalista, dopo le prime 120 demolizioni, non era stato fatto più nulla. L’accusa al Comune di Catania – che lamentava la mancanza di fondi per poter eseguire gli abbattimenti – era di non aver mosso un dito da oltre sei anni, ossia dal lontano 2007.
 
Dopo tanto immobilismo, l’azione congiunta di Legambiente e della Procura di Catania – nella persona del Procuratore Aggiunto di Catania Giuseppe Toscano – ha sbloccato la situazione la scorsa estate, abbattendo una villetta abusiva e fatiscente al Villaggio Azzurro, un complesso degli anni ’70. Sono proprio le parole di Toscano a spiegare il cambio di rotta.
 
Nell’ultimo periodo è stato rilevato un sensibile aumento delle autodemolizioni richieste dai legali degli stessi autori dei manufatti abusivi. Ciò che evidenzia un significativo e positivo mutamento delle coscienze dei cittadini disposti oggi, più di prima, a conformarsi alla legge. Ovviamente non si può abbassare la guardia, perchè siamo costretti giornalmente a combattere contro una temibile aggressione al territorio, violenta e prepotente, divenuta ormai costume, ma siamo comunque fermamente intenzionati a contrastare con altrettanta forza, qualunque siano le conseguenze”.
 
Oasi Simeto demolizioni

Macchine da demolizione all'opera la scorsa estate

I lavori di demolizione non si sono fermati. A fine ottobre sono state abbattute altre due case di un complesso di quaranta nel Villaggio Rainbow. La strada da percorrere è ancora molto dura, visto che Mimmo Fontana – presidente di Legambiente Sicilia – ha quantificato in circa tremila le costruzioni abusive nella zona. Il passo più duro è quello di far capire a cittadini che hanno pagato la loro casa, e in alcuni casi non hanno ancora finito di farlo, che quello per cui hanno lavorato è abusivo e va demolito.
Secondo la legge le demolizioni dovrebbero spettare ai cittadini stessi e, qualora non procedessero, al Comune che poi si rivarrebbe sui proprietari.
 

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