Sicurezza

Scarpe di sicurezza. Impariamo a leggere nel dettaglio la marcatura CE.

Prosegue il viaggio del nostro blog nel mondo dei DPI. Oggi vedremo la marcatura delle scarpe antinfortunistiche.

Nell’articolo del mese scorso ci eravamo addentrati nel mondo delle calzature antinfortunistiche, analizzando le tre categorie di protezione che sono specificate nell’articolo quattro del Decreto Legislativo 475/1992.
 
Oltre all’ergonomia della suola, che possa consentire al lavoratore di operare nella maniera più comoda possibile, è importante sapere qualche notizia ulteriore sulla marcatura di ogni singola scarpa, per scegliere con sicurezza il modello più adatto alle nostre esigenze.
Analizzando la marcatura della scarpa di sicurezza, se troviamo la sigla SB vuol dire che ha solo i requisiti minimi: puntale resistente ad almeno 200 joule, tomaia e suola che può essere anche liscia. Se volessimo modelli più performanti dovremmo cercare altre sigle.
 

scarpe antinfortunistiche

Alcuni modelli di scarpe antinfortunistiche


Con S1 sono indicate le calzature che, oltre ai requisiti basici della scarpa marcata SB, hanno anche una soletta dotata di proprietà antistatiche e assorbimento degli shock sul tallone. Se inoltre fosse presente anche la P, vorrebbe dire che la scarpa è dotata di una lamina antiforo che evita la perforazione della suola da parte di oggetti appuntiti.
 
Con la sigla S2 viene indicata la scarpa che, oltre a tutte le caratteristiche presenti nella categoria S1, possiede una tomaia idrorepellente. La scarpa marchiata S3 somma i requisiti dei modelli SP1 e S2.
 
Gli stivali vengono marcati con la sigla S4 – se soddisfano tutte le caratteristiche dei gruppi SB, S1 e S2 – o S5 se dotati di lamina antiforo.
 
Molto importante è anche conoscere il livello di attrito della scarpa. I livelli antiscivolo – che vengono sempre indicati su ogni modello – possono essere SRA, SRB o SRC. L’ultimo è quello più performante.
 

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