Ecomostri

Ecomostri: grande festa popolare per la demolizione della porcilaia di Canossa

Diamo sempre volentieri notizie che riguardano il miglioramento della situazione paesaggistica in Italia. Questa volta la storia di successo arriva dall’Emilia.

Dopo anni di discussioni e di rinvii, la Porcilaia di Canossa è solo un brutto ricordo. O quasi. L’inizio dei lavori dell’abbattimento dell’ecomostro – che da anni deturpava la zona in cui l’imperatore Enrico IV attese il perdono papale al freddo e al gelo per tre lunghissimi giorni – è avvenuto domenica 22 settembre, salutato da un vero e proprio tripudio popolare. Non parliamo solo in termini di entusiasmo, ma anche di vera e propria festa: un volo di mongolfiere, un laboratorio di aquiloni, la banda, le fisarmoniche, stand gastronomici… tutti questi piccoli eventi hanno voluto sottolineare l’addio all’ecomostro della zona.
 

Porcilaia di Canossa

La Porcilaia di Canossa prima dell'abbattimento


Come tutti i casi di ecomostri sul territorio nostrano, si fatica a capire le lungaggini burocratiche che hanno impedito per anni l’abbattimento dell’edificio, pagato dalla Matilde SPA circa 500000 euro nel gennaio 2007. L’idea era quella di riqualificare la zona eliminando una struttura che danneggiava il panorama della zona della rocca di Matilde. Interessante anche la proposta di trasformarla in un albergo per accogliere i numerosi turisti stranieri che arrivano nel territorio. Idee belle sulla carta che non si sono mai concretizzate, fino alle dichiarazioni decise della presidente provinciale Sonia Masini.
 
Mi prendo io la responsabilità di dire che la Porcilaia di Canossa sarà abbattuta” dichiarò nel febbraio del 2013. Ovvia la soddisfazione di vedere che le sue parole non sono cadute nel vuoto. “Abbiamo impiegato molto tempo per arrivare alla demolizione perché, purtroppo, in Italia è più facile costruire gli ecomostri che tirargli giù. Noi però ce l’abbiamo fatta e oggi restituiamo Canossa al suo splendore: è una bellissima giornata di festa e sono davvero felice di vedere così tanta gente.
 

Il costo dei lavori di demolizione – che non saranno svolti tramite esplosione per evitare problemi al territorio – si aggirerà attorno ai 900.000 euro, in gran parte coperti da fondi regionali della provincia di Reggio Emilia. A oggi è stata ultimata la demolizione, la bonifica della zona e sono state trasportate via le macerie. L’ultimo lavoro – il ripristino del territorio come era prima della sciagurata costruzione – verrà ultimato entro la primavera prossima.
 

Porcilaia Canossa demolita

Le macerie della Porcilaia di Canossa

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