
Scala dei Turchi. Gli ambientalisti hanno esultato troppo presto
Avevamo già parlato del caso di Scala dei Turchi sul nostro blog, segnalando il vergognoso scheletro dell’albergo che sormontava la spiaggia e promettendo di seguire ancora la vicenda.
Chi segue sia il blog che il sito si è accorto che spesso ci uniamo ai cori di denuncia contro abusivismo edilizio ed ecomostri. Parlando della situazione di Scala dei Turchi avevamo analizzato l’intero iter burocratico, auspicato una rapida soluzione e festeggiato la demolizione con un bellissimo video che ritraeva la zona immacolata, senza più quell’orrendo scheletro a insudiciarne il panorama. Purtroppo questa è l’Italia e qui non si può mai stare tranquilli.
Proprio mentre si ultimavano i lavori di demolizione degli ecomostri, stavano spuntando altre costruzioni: 25 villette di lusso – il Borgo Scala dei Turchi – che, al contrario degli imponenti alberghi, avevano tutti i permessi in regola. Un normale cittadino si potrebbe chiedere: “Ma se nella zona si è proceduto ad abbattere un edificio a causa dell’impatto ambientale, con quale criterio si può iniziarne la costruzione di venticinque – un intero complesso residenziale extra lusso – solo tre mesi dopo?”
Alla domanda potrebbe rispondere l’ex sindaco di Realmonte – Giuseppe Faruggia – che ha approvato il progetto nel lontano 2008 e che, casualmente, figura come direttore lavori. Casualmente. Come casualmente alcuni dei VIP della zona hanno prenotato la loro villetta.
Tutte queste casualità hanno fatto alzare il sopracciglio all’associazione agrigentina MareAmico e alla procura. Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto procuratore Antonella Pandolfi – gli stessi che sono riusciti a far abbattere l’altro edificio dopo oltre un ventennio – hanno voluto vederci più chiaro e hanno aperto una indagine. Questo fatto ha subito messo in allerta l’Assessore Regionale che, a suo dire, ha già predisposto un’ispezione e la Soprintendenza, che ha bloccato i lavori.
Dal canto suo la società costruttrice, che ricordiamo ha tutti i permessi per poter realizzare il residence, ha dichiarato che collaborerà con la magistratura e fornirà tutta la documentazione richiesta.
In tutto questo disastro resta l’indignazione delle persone comuni che, dopo aver festeggiato l’addio all’ecomostro, si trovano a combattere contro una nuova edificazione in una delle zone più belle di tutta la Sicilia.