
Demolizioni e abusivismo in Campania. C’è il decreto salva-famiglie
Prosegue il nostro viaggio tra l’abusivismo italiano, una brutta abitudine che purtroppo non cessa mai di essere attuale.
Nel territorio campano ci sono molti edifici che dovrebbero essere abbattuti, soprattutto nella zona di Ischia, attorno al Vesuvio e nel casertano. A fine luglio il governo di larghe intese ha votato – all’unanimità – l’approvazione di un ddl che prevede una graduatoria degli abbattimenti degli edifici abusivi. In questa maniera si tenderà a eliminare prima gli edifici più pericolosi, cercando di lasciare per ultime le abitazioni che sono abitate da cittadini che non potrebbero permettersi una nuova casa.
Secondo il decreto di legge – approvato il 31 luglio 2013 – i primi edifici a dover essere demolito sono quelli a rischio crollo, seguiti da quelli che ancora non sono ultimati. Seguendo la lista si passa a quegli edifici in cui sono state svolte attività criminali e poi quelle di proprietà di mafiosi e parenti. I complessi turistici abusivi vengono subito dopo e la lunga lista viene chiusa dai nuclei famigliari che hanno un unica casa, magari in condizioni di indigenza.
“Si prevede che non siano prioritari gli abbattimenti delle abitazioni cosiddette di necessità, come la maggior parte di quelle costruire in Campania – ha dichiarato il promotore del ddl Falanga (PDL) – un risultato importante, atteso da quello che non hanno potuto usufruire delle leggi sul condono edilizio.”
Il ddl promosso dal Governo Letta si muove sempre nella zona pericolosa di chi dovrebbe far rispettare la legge – e quindi abbattere tutti gli edifici abusivi, specie quelli nelle zone di pregio – ma non può lasciare le persone senza un tetto sopra la testa. Questa soluzione “all’italiana” rinvia l’abbattimento delle case veramente necessarie ed elimina quelle più semplici da abbattere.
In attesa, e nella speranza, che gli abbattimenti inizino veramente. Se le medie sono quelle rivelate da Legambiente, c’è poco da stare allegri. Sulle oltre 18.000 ordinanze, solo poco più di 800 sono state eseguite. Paradossalmente in Campania è quasi un’affare comprare una casa abusiva, avendo la quasi certezza dell’impunità. A fronte di un valore medio del costo di costruzione di un alloggio – con le carte in regola – pari a 155.000 euro, quello illegale si realizza con 66.000 euro, con il non secondario beneficio che il costruttore abusivo, non potendosi definire tale, è esonerato dagli oneri fiscali. Una situazione ai limiti della realtà.