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Ecomafie, abusi edilizi e mancate demolizioni. Situazione allarmante in Italia

Non arrivano bei segnali dal mercato edile. Legambiente e la Regione Sicilia hanno pubblicato dati molto preoccupanti per quanto riguarda ecomafie e abusivismo edilizio.

Secondo i dati diffusi da Legambiente, il mercato delle ecomafie in Italia avrebbe un fatturato di quasi 17 miliardi di euro, per la precisione 16.7. I numeri snocciolati durante la presentazione del rapporto Ecomafia 2013 sono agghiaccianti. Oltre al totale del fatturato si parla anche di 28000 persone denunciate su oltre 34000 reati ambientali accertati, per un totale di 8286 sequestri. Più che quadruplicati i comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, passati da sei a venticinque. Tutti questi numeri non spaventano però i criminali che, consci dell’indice molto basso di esecuzione delle ordinanze di abbattimento – solo il 10% negli ultimi 11 anni su un totale di quasi 50000 casi – confidano in un nuovo condono edilizio.
 

Dati ecomafia 2013

Ecco i dati diffusi da Legambiente


“Quella delle ecomafie”, ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, “è l’unica economia che continua a proliferare anche in un contesto di crisi generale. Semplicemente perché conviene e, tutto sommato, si corrono pochi rischi. Le pene per i reati ambientali continuano ad essere quasi esclusivamente contravvenzioni, un po’ come le multe per chi passa con il rosso, e di abbattimento degli edifici quasi sempre non si parla. Anzi, agli ultimi 18 tentativi di riaprire i termini del condono edilizio si è aggiunta la sciagurata idea di sottrarre alle procure il potere di demolire le costruzioni abusive”.
 
Altrettanto grave la situazione in Sicilia, secondo i dati emessi dalla Regione. Nel solo 2012 sono stati scoperti oltre 3000 casi di abusivismo edilizio di cui l’80% in zone a rischio sismico e idrogeologico. 3100 abusi rilevati. 1200 edifici di cui è stato disposto l’abbattimento. 98 demolizioni eseguite, per una percentuale del 3,3%. Purtroppo questi dati sono da intendersi in difetto, visto che circa un terzo delle amministrazioni comunali non ha ancora fornito le informazioni complete.
 
Secondo il rapporto presentato la causa delle mancate demolizioni è da ricercarsi negli alti costi che dovrebbero sostenere. La legge prevede però che i Comuni dovrebbero acquisire l’immobile abusivo, ma purtroppo questa cosa è successa solo in sette occasioni nel 2012. Questi dati hanno messo in allarme l’assessore regionale Mariella Lo Bello, che è arrivata a minacciare di commissariamento i comuni che non porteranno a termine correttamente tutti gli inter di demolizione e acquisizione.
 
Scala dei turchi libera

Procedono le bonifiche a Scala dei Turchi


Nel disastrato panorama italiano ci fa comunque piacere ricordare che Scala dei Turchi è stata liberata, oltre che dall’albergo, anche dai villini abusivi. Sperando che questo sia un primo passo verso la legalità e l’amore per il nostro meraviglioso paese.
 

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