
Scala dei Turchi. Nella solita Italia le demolizioni procedono a rilento
Ci eravamo già occupati dell’ecomostro nel Parco del Circeo, che la stampa nazionale diede per abbattuto a novembre ed è ancora quasi interamente al suo posto. A Scala dei Turchi, nell’agrigentino, purtroppo sembra stiano seguendo la stessa trafila.
Scala dei Turchi – comune di Realmonte, in provincia di Agrigento – è uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. Una parete rocciosa a forma di scala costituita di marna, una roccia sedimentaria calcarea bianca, in mezzo a due spiagge di sabbia dorata. Un panorama incantevole che sta attendendo la risposta della UNESCO alla richiesta di inserimento tra i Patrimoni dell’Umanità. Luogo dove attraccarono i mori e si nascosero i pirati, dove il commissario Montalbano vive le sue avventure, a pochi Km da dove è nato il creatore della fortunata serie, Andrea Camilleri. Luogo ferito vent’anni fa dal tentativo di costruzione di un albergo, fermato ai primi anni ’90 dalle proteste di Legambiente.
La possibilità di sanare definitivamente lo sfregio è stata data all’amministrazione comunale l’autunno scorso. La delibera del sindaco Puccio – in data 22 Novembre 2012 – a seguito di una ordinanza firmata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, intimava ai proprietari l’abbattimento degli edifici abusivi. Nello specifico, oltre al già citato albergo, anche una serie di ville mai completate site sul versante di Lido Rosello.
Nonostante dopo la notifica i proprietari abbiano novanta giorni per procedere all’abbattimento, scaduto il temine nulla si era ancora mosso.
In data 6 maggio 2013 – con gli squilli di tromba della stampa nazionale – è iniziata la solita campagna entusiastica sull’abbattimento dell’ecomostro di Scala dei Turchi. Recintata l’area, pronti per i lavori, che sarebbero dovuti terminare entro un mese, ossia il 6 giugno 2013. Cosa è successo da allora? Nulla, o quasi. La Scatur Srl, società proprietaria dell’albergo, ha tentato l’ennesima richiesta al TAR, dopo aver presentato il proprio piano di demolizioni. Respinta. I proprietari delle ville – tutti noti politici o personaggi molto conosciuti della zona – hanno tentato la carta del ricorso al Cag per prendere ulteriore tempo e rinviare il tutto, nonostante il parere contrario della procura.
Come evolverà la situazione? La procura ha intimato al sindaco di Realmonte Pietro Puccio di procedere all’abbattimento degli immobili, visto che non esiste nessuna sospensiva. Seguendo i termini di legge il comune dovrebbe espropriarli e abbatterli, rivalendosi poi sui proprietari per recuperare i soldi spesi per l’abbattimento degli edifici abusivi. Il sindaco però temporeggia, nonostante le pressioni delle associazioni ambientaliste: “Il comune non ha le risorse economiche per eseguire l’abbattimento e il procedimento – che dovrebbe essere vagliato dal Consiglio comunale – diventerebbe più lungo e complesso. Abbiamo chiesto chiarimenti ai proprietari e siamo in contatto con la Procura.”
L’unica certezza – purtroppo – è che al 6 giugno la zona di Scala dei Turchi non tornerà “ripristinata nel rispetto delle norme della tutela dell’ambiente”, come frettolosamente dichiarato quasi un mese fa. I turisti dovranno ancora vedere gli scheletri di quegli ecomostri, si spera per il minor tempo possibile. Cercheremo di tenere monitorata la situazione e vi aggiorneremo nel caso che questa vicenda esca dal solito “pantano italiano”, risolvendosi in maniera positiva.
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