Storia delle demolizioni

Perugia. La storia della demolizione dell’antica Rocca Paolina

Con questo articolo inizieremo un percorso che affronterà le demolizioni collegate a eventi storici. Perché la demolizione è qualcosa che cancella il passato di un edificio, completamente. Con queste idee rivoluzionarie è stata abbattuta la Rocca Paolina.

Piccola introduzione. Perugia, insediamento di origine etrusca, è stata per secoli sotto il dominio pontificio. Dal 1370 al novembre del 1860 – quando con un plebiscito la città venne annessa allo Stato Italiano – la città umbra dovette sottostare al governo del Papa. Nel 1540 Papa Paolo III distrusse alcune delle più belle dimore del centro cittadino per far costruire la Rocca Paolina; una fortezza che, nei progetti papali, sarebbe dovuta servire come difesa per eventuali attacchi stranieri. Dato che quegli attacchi non si verificarono mai, la Rocca divenne sostanzialmente un alloggio per le guarnigioni papali e i cannoni vennero utilizzati solo durante le cerimonie solenni, per festeggiare.
 
Con l’annessione di Perugia allo stato italiano, la Rocca Paolina – considerata come “mezzo eretto dai pontefici per reprimere l’audacia del popolo perugino nella famosa guerra del sale” – venne donata al comune. L’ondata di odio all’indirizzo di questo meraviglioso edificio, che sormontava tutta la città, ne segnò ben presto la sua fine. Perugia era in un periodo di crisi, con le classi più povere affamate e senza lavoro. Il comune decise di abbattere quel simbolo dei soprusi cittadini, garantendo alla popolazione lavoro, senza aver ben chiaro cosa farne dello spazio che avrebbe ricavato.
 

demolizione della Rocca Paolina

demolizione della Rocca Paolina

I lavori partirono ufficialmente il 17 dicembre del 1860 e si interruppero solo due anni dopo, quando del vecchio edificio non rimasero che le mura esterne e i sotterranei. Perugia si trovò con uno spazio immenso e senza i soldi necessari per edificarlo. Dopo quattro anni di progetti infruttuosi la zona era diventata “proprietà” di banditi e predoni, che sfruttavano gli immensi sotterranei del Palazzo Papale come nascondiglio.
 
Il comune decise di chiedere un prestito di un milione per poter ricostruire l’area. Con metà di quella cifra venne creato l’edificio centrale. A fianco di esso, negli anni seguenti, vennero costruiti la sede della Banca Centrale e Palazzo Calderini. Particolare interessante: il secondo edificio venne finanziato non grazie a soldi di una singola figura, ma tramite una società. Queste persone sottoscrissero delle azioni che, al completamento dell’opera, le avrebbero rese proprietarie di uno o più appartamenti. Il comune sostenne queste iniziative anche per dare lavoro a una cittadinanza sempre più povera e malmessa.
 
Hotel Brufani Palace

Hotel Brufani Palace

La piazza venne poi completata nel 1880 dal palazzo dell’albergo Brufani e dall’edificio fatto ergere dal Cesaroni. Entrambi beneficiarono della concessione gratuita del suolo pubblico, ma il Brufani poté anche utilizzare molti dei materiali recuperati dalla demolizione della vecchia Rocca Paolina. Visto al giorno d’oggi, uno dei primi casi di de-costruzione della storia d’Italia, per una struttura diventata nel tempo l’albergo più importante della cittadina umbra, con ospiti del calibro della Regina Elisabetta II e Alberto di Monaco.
 

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