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Proposta di legge per la demolizione del cemento illegale

Non è una notizia freschissima – è datata 18 dicembre 2012 – ma riteniamo sia comunque importante per le aziende che operano nel nostro settore.
 
Uno dei problemi del nostro bellissimo territorio è l’abusivismo edilizio, seguito a ruota dalla mancanza cronica dell’esecuzione delle ordinanze. Analizzando settantadue capoluoghi di provincia – dati forniti dal Cresme – solo il 10.6% delle ordinanze di demolizione emesse è stata eseguita, su un totale di quasi 50000 casi . Per citare numeri ancora più assurdi, su oltre 4000 casi, a Palermo e Reggio Calabria, non ne è stato eseguito nemmeno uno.
 
Il problema dell’esecuzione degli ordini è fondamentale per scoraggiare chi, in barba a leggi e regolamenti, continua imperterrito a costruire abitazioni – ma non solo: piscine, ristrutturazioni… – dove non potrebbe, rovinando meravigliose zone panoramiche o creando pericolosi scompensi al sistema idrogeologico.
 
Fa rabbrividire la stima che vuole che, solo nel 2011, nel belpaese siano sorte oltre 25ooo opere abusive, ossia oltre il 13% di tutte quelle costruite. E Fin troppo spesso si sente parlare di condono edilizio – l’ultimo è ormai datato 2003 – per sanare tutte le magagne create negli anni da imprese senza scrupoli, spesso colluse con la malavita.
 
Contro tutta questa cementificazione indiscriminata si è schierata Legambiente, che ha proposto – in data 18 dicembre 2012 – un ddl che semplifichi l’abbattimento delle opere abusive e sanzioni in maniera più severa gli enti locali inadempienti, sino alla possibilità dello scioglimento degli stessi.
 
“Nel nostro Paese, dove il messaggio prevalente è quello dell’inviolabilità della casa anche se fuorilegge, la demolizione delle costruzioni illegali è la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo – ha detto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – Il fatto che ogni anno sopravvivano alle ruspe migliaia di manufatti è un chiaro segnale che esiste una rete di complicità e di omissioni da parte delle amministrazioni comunali, che invece hanno l’obbligo e non la facoltà di abbattere l’abuso ripristinando così la legalità. Un obbligo che deve esser accompagnato da strumenti e risorse adeguate, come il Fondo di rotazione da 150 milioni di euro previsto dalla legge o l’Albo delle imprese demolitrici, a cui sarà obbligatorio iscriversi”.
 
Particolarmente interessante – per le aziende del nostro ramo – l’ultimo punto, ossia la fondazione di un Albo delle imprese demolitrici che saranno incaricate non solo della demolizione, ma anche del ripristino del luogo.
 
Parallelamente alla proposta di legge continua anche l’iniziativa di Legambiente chiamata “Abbatti l’abuso”, contro il cemento illegale e a favore di un paese più bello e sicuro.
 

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