Sono senza dubbio tra le sfide più complesse, ma forse proprio per questo sono anche le più interessanti. Parliamo delle demolizioni in spazi ristretti, sensibili, rischiosi o potenzialmente inquinanti, per le quali bisogna prestare particolare attenzione.
Provate a immaginare una demolizione in un’industria chimica, dove bisogna essere molto attenti a non provocare vibrazioni eccessive ed evitare scintille e l’utilizzo di mezzi che funzionino con carburanti fossili, peraltro banditi anche nel caso di demolizioni da effettuarsi all’interno di spazi molto ristretti come le dighe.
Oppure pensate a edifici che presentano rischi di crollo immediato o di inquinamento ambientale, o ancora condizioni di esercizio estreme, come le demolizioni all’interno degli altoforni che vi abbiamo già raccontato.
Sono queste le situazioni in cui amiamo cimentarci, cercando – e trovando – soluzioni a volte davvero innovative, se non uniche al mondo. Per farlo ci appoggiamo a un reparto interno di ricerca, ma anche alla collaborazione con Università e laboratori scientifici, che, se necessario, modificano o creano appositamente i robot che dovranno affrontare la nuova sfida.
Grazie a questo – lasciatecelo dire – siamo riusciti spesso a trovare soluzioni che ci hanno permesso di intervenire anche dove nessun altro ha avuto successo. Perché questa è la parte del nostro lavoro che più amiamo, la sfida che ci spinge a migliorarci demolizione dopo demolizione.